top of page
  • Facebook
  • Instagram
  • Vimeo

Preparazione atletica sì o no?

  • Immagine del redattore: massiddaluca
    massiddaluca
  • 4 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Dopo le vacanze, settembre sarà il mese di ripresa delle attività: la scuola, il lavoro, lo sport.


In tutte le attività si riprende gradualmente, ad esempio a scuola i primi giorni hanno la “giornata corta”, non si va a giocare una partita intera di campionato dopo un solo allenamento. Gran parte delle attività sportive prevedono un paio di settimane di allenamenti (spesso a cadenza giornaliera visto l’assenza degli impegni scolastici a fine estate) che sono specifici per la preparazione atletica, prima di gettarsi a capofitto nella preparazione delle gare o del campionato.Specialmente chi pratica attività sportiva agonistica conosce bene questa buona pratica

Ci sono un paio di falsi miti che bisogna sfatare sulla danza:

- chi studia danza non pratica uno sportivo agonistico, quindi non deve prepararsi a livello atletico;

- chi fa danza non ha bisogno di una preparazione fisica prima di tornare in sala.


Mi spiego meglio.

Chi studia danza (a livello amatoriale e ancor di più a livello professionale) ha bisogno di una preparazione atletica, (si danza col corpo, eh!) anche se nell’immediato non ha impegni di spettacolo o di competizioni.


È ancora molto radicata esclusivamente l’immagine scenica del “risultato” di chi fa danza: lo spettacolo finale, il saggio, fatto da bei costumi, lustrini, trucco, parrucco e luci.

Ci si dimentica, o si fa finta di non sapere, che per arrivare al risultato dello spettacolo bisogna studiare e sudare tanto in sala ballo, come diceva Lydia Grant in “Saranno Famosi”.


Debbie Allen interpreta Lydia Grant in "Fame - Saranno Famosi" - 1982 circa
Debbie Allen interpreta Lydia Grant in "Fame - Saranno Famosi" - 1982 circa

Stereotipiamo le ballerine in nuvole di tulle senza ricordarci che la danza ha intrensicamente un grande elemento atletico.

La danza è un’arte, ma fatta col corpo, che deve essere allenato.


Chiarisco un punto: non sto riducendo tutto ad un discorso di mera forma fisica, di doti fisiche o di peso (sono del pensiero che la danza possa essere praticata da tutti indiscriminatamente), ma credo anche che dobbiamo esaltare tutti gli aspetti di quest’arte.

Senza la connessione emotiva al passo, senza la consapevolezza corporea, senza l’espressività muscolare non abbiamo la parte artistica della danza. Tutto ciò lo lavoriamo durante le lezioni di tecnica e le prove.

Senza muscoli pronti e guizzanti, senza un corpo pronto non possiamo andare ad affrontare un adagio o i gesti tecnici più divertenti delle tecniche (a mio parere giri e salti).

Questo va lavorato durante delle lezioni speciali di tecniche di supporto a quest’arte.


Chi pratica danza, che sia a livello amatoriale o a livello professionale, è un fiore d’acciaio: all’apparenza delicato, elegante, quasi etereo, ma che nasconde una struttura muscolare degna dellǝ migliorǝ sportivǝ.


Quindi, per tornare a bomba, per far danza servono un corpo e una testa allenata.

L’allenamento fisico deve riguardare sia l’aspetto aerobico, sia la resistenza che la forza; sul lungo periodo si ottengono anche facendo solo lezione, ma sul lungo periodo appunto, diluendo un po’ troppo il programma di studio che solitamente chi studia danza affronta in un anno.

Sarebbe meglio iniziare prima, malgrado le temperature non ancora miti, ed investire un po’ di tempo nella preparazione atletica, non solo ballettistica o danzesca, ma anche con esercizi più impattanti come corsa, potenziamento muscolare e un bel po’ di allenamento calistenico.


Come finire? Ora sono in vacanza e noi ci rivedremo a inizio settembre per iniziare al meglio un nuovo anno di sfide e di risultati a suon di “eh cinc sei set ot… eh!”.



Commenti


bottom of page